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sabato 1 ottobre 2016

L'inizio parte 2

Eccoci qui al racconto degli albori di questo progetto.

Ci eravamo lasciati,  nel primo post, con un " ne riparliamo" ma io nel frattempo mi sono fiondata su internet per saperne di più.
Fortunatamente l'Ale stava iniziando la seconda superiore perciò avevamo tutto il tempo per studiare la cosa.
L'anno precedente era partita per un anno all'estero la cugina dell'Ale e quindi potevamo sfruttare questa fonte e aggiustare il tiro.

Ho iniziato a seguire blog e vlog (si dice così?) di ragazzi che erano già a destinazione e ne sono rimasta affascinata.

Mi ha colpito il coraggio di questi ragazzi di lasciare tutto per cominciare questa esperienza nuova, eccitante sì, ma anche dura e faticosa.
Ragazzi che si vogliono mettere in gioco, senza la rete dei genitori ad attutire il colpo in caso di cadute, che si lanciano verso un mondo nuovo e diverso senza pregiudizi ma solo con la voglia di conoscere.
E poi si parla di bamboccioni...

Comunque ho trovato anche informazioni "pratiche".
Intanto l'anno all'estero, per chi non lo sapesse, è un'opportunità che un ragazzo ha di trascorrere circa 10 mesi in un paese straniero, vivendo in una famiglia del posto e frequentando la scuola come i ragazzi di lì.
Ci sono molte associazioni che lo organizzano ma di questo parlerò in un altro post.
Al ritorno, per legge, sono promossi in quinta ma devono comunque sostenere un colloquio-esame sulle materie che non ha studiato all'estero.
Su questo rientro ho ancora le idee confuse perché, da quello che ho capito, questo esamino è a discrezione del Consiglio di Classe che ne decide le modalità e gli argomenti.

Comunque, parlandone anche con mio marito, abbiamo convenuto che il salto fosse molto grande: a parte una settimana all'Isola d'Elba con un'associazione quando era alle elementari, per il resto è sempre venuta  in vacanza con noi.
Se si fosse trovata male?
Se non fosse l'esperienza adatta a lei?
Abbiamo perciò deciso di provare con una esperienza intermedia: le abbiamo proposto, per l'estate tra la seconda e la terza, di andare qualche settimana in Inghilterra, sempre con qualche associazione.
Lei è stata subito d'accordo ma avrebbe preferito vivere in una famiglia invece del college e un periodo di un mese invece che delle classiche due settimane.
E così ci siamo messe alla ricerca...
To be continued...

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