giovedì 28 dicembre 2017

Buone feste

Salve a tutti,
siamo quasi alla fine di questo anno, l'anno del viaggio, quello che avete/abbiamo agognato tanto.
Qualcuno di voi, che ha scelto il programma semestrale, sta per tornare: buon rientro e coraggio!
Qualcuno di voi avrà la temuta "nostalgia di casa" che sotto natale si acuisce molto di più,.
Magari vivrete tradizioni natalizie diverse da quelle a cui siete abituati, magari non sarà tutto perfetto come ve lo siete immaginati ma lasciatevi stupire dalle differenze, non fate paragoni ma arricchitevi delle diversità.
Spero che un po' vi mancheremo anche noi rimasti qua, almeno un po'....
V posso assicurare che a noi mancate tanto, a Natale la tavola apparecchiata reclamava un posto in più e la mattina di Natale vedere solo un figlio che scarta i suoi regali fa sentire un vuoto pesante, ma ci ripetiamo che lei sta bene ed è giusto così.
Pensare che già un'altra orda di ragazzi sono alle prese con l'application e con le domande e dubbi che anche a noi affliggevano l'anno scorso mi fa sorridere, è proprio una storia che si ripete.
Comunque rifarei tutto daccapo: Alessia si sta trovando benissimo e anzi, credo che i problemi arriveranno al suo ritorno ma questo, per il momento, è argomento tabù.
Vi auguro buone feste e un meraviglioso 2018!!



giovedì 30 novembre 2017

Consiglio

Ragazzi, oggi vorrei, o meglio devo, riportarvi con i piedi sulla terra.
Spero che il vostro anno stia procedendo nel migliore dei modi, sia a livello familiare che scolastico che nella sfera delle amicizie.
Vorrei solo ricordarvi che tra 7 mesi tornerete in Italia.
Lo so, sembrano ancora tantissimi ed il capitolo " ritorno" lo tenete ben chiuso in un cassetto, ma dovete cominciare a pensarci. Seriamente.
Fa paura, non riuscite neanche a pensare a quell'esame che dovrete sostenere a Settembre e che sembra così oscuro, e il pensare a tutti i programmi da studiare per rimettersi in pari vi fa chiudere lo stomaco.
Dovete però pensare che il vostro futuro si gioca ora.
Non vi dico di cominciare a studiare qualcosa, so che siete presi dalla vostra "nuova" vita ma , se non lo avete già fatto, cominciate a farvi sentire dai vostri prof italiani.
Basta anche una mail in cui li aggiornate della vostra esperienza, di cosa fate sia a scuola che fuori, di come vi sentite, come va con la lingua, insomma non sparite.
Cercate di rimanere in contatto con loro, anche sporadicamente ma non fate l'errore di andar via e tornare dopo 10 mesi come se nulla fosse,
Già alcuni professori sono prevenuti riguardo questa esperienza, credono che stiate perdendo parti essenziali del programma che condizionerà per sempre la vostra cultura, non diamo loro l'idea che siate in vacanza.
Sta a voi metterli a conoscenza che, anche se non studiate Garibaldi o Manzoni, state imparando tante cose, prima tra tutti il sapersela cavare da soli, che vi state rapportando con una cultura diversa, con metodi diversi o pensieri diversi dai nostri ma diverso non vuol dire necessariamente peggiore.
Ricordatevi che i vostri prof decideranno su cosa dovrete rimettervi in pari l'estate prossima e soprattutto quanti crediti darvi per quest'anno; perciò fatevi sentire e fatelo ora!!!


giovedì 9 novembre 2017

Pacco natalizio

Natale si avvicina e, considerando l'efficienza delle Poste è bene partire per tempo.
L'idea base era di comprare qualche regalo caratteristico dell'Italia metterlo in una scatola fare il pacco e spedirlo . Fine.
Questa era appunto l'idea perché nella realtà le cose, come al solito, siamo riusciti a complicarle.

Punto uno: la spedizione.
Mi sembrava una cosa furba informarsi per tempo, ed infatti lo è stata.
Abbiamo così scoperto che superalcolici non è possibile spedirli: perciò addio a limoncello e babà al limoncello ( gli host parents hanno origini napoletane).
I prezzi sono piuttosto alti ma fortunatamente i tempi sono veramente corti.
Noi probabilmente lo spediremo tramite corriere e in 5 giorni dovrebbe arrivare.
E' possibile spedire il parmigiano sottovuoto ma niente salumi, neanche sottovuoto.

Punto due: i regali.
Sembra una cosa facile, andiamo sul classico, invece sono diventati un incubo.
Non conoscendo le persone a cui devi fare il regalo non è facile.
Non cucinano quindi niente libri di ricette o grembiuli o guanti per cucinare, azzeccare le taglie soprattutto per le donne non è semplice.
Braccialetti  e collane: anche lì va a gusto e chissà se nel tragitto spariscono.
Vino: necessita di una spedizione a parte e lettera vettore doganale e soprattutto di 20-25 giorni di tempi di consegna. E poi: lo apprezzeranno?

Punto tre: ho avuto la brillante idea di confezionare un calendario dell'avvento per l'host sister di Alessia.
Sembrava un lavoretto semplice ma si è trasformato in un' impresa titanica.
Ho coinvolto nonna per cucire, il nonno armato di colla a caldo, il marito accompagnatore nei vari negozietti per le sorprese.... e se non è amore questo.....

In più Alessia vuol fare regali ai suoi amici americani e agli altri Exchange.
Qui andiamo di dolciumi: cioccolatini, biscotti, pandorini ecc...

Questo è il punto della situazione ad una settimana dalla data della spedizione, senza pensare che ci sarebbero altri quattro fratelli/sorelle fuori casa e i nonni.
Babbo Natale dove sei???



giovedì 19 ottobre 2017

Quasi due mesi

Un altro mese è quasi passato.
Quella attuale è la settimana dello spirit week che terminerà con il famoso ballo dell'homecoming.
Ogni giorno della settimana aveva un tema diverso e i ragazzi , a scuola, potevano vestirsi di conseguenza.
Naturalmente i temi erano puttosto assurdi, tanto più per una ragazza straniera che in valigia è riuscita a metterci lo strettissimo indispensabile per il suo soggiorno, figurarsi se ha vestiti vintage o se si è portata il costume di un personaggio dei cartoni o film!
Comunque dopo qualche spesuccia lunedì è andata a scuola in pigiama con orsetto compreso.
Spero che i prof italiani non possano accedere al suo profilo snapchat!
Poi da atleta, da coniglietto con tanto di orecchie e codino ( non voglio sapere in che negozio l'ha comprato), con vestiti anni '50-60' ecc. e venerdì tutti in nero.
Domani ci sarà la partita di football e sabato il ballo.
Alessia mi sembra tranquilla: ha fatto tante cose nuove, ha giocato a biliardo, è andata su un trattore tra le balle di fieno, ha lanciato zucche con la fionda, è andata al bowling, ha partecipato e organizzato una colazione di beneficenza, è salita a bordo di una mustang... insomma non si è fatta mancare niente ma d'altronde è lì anche per questo.

Segno che sta bene ed ha molte cose da fare è il fatto che ci stiamo sentendo meno, qualche WhatsApp la mattina (che per lei è sera)  con gli ultimi aggiornamenti della giornata e i programmi per la successiva.
Skype è saltato per tre settimane, spero in questa domenica.
Si sta staccando.
Deve succedere, è un bene, ma qui è difficile accontentarsi solo di poche righe quando vorresti chiederle e sapere mille dettagli.
Spesso durante la giornata, pensando a lei, mi viene in mente una curiosità da chiederle o qualche
cosa che devo dirle e quei " Mi devo ricordare di dirle" , quando abbiamo finito di sentirci, ti accorgi che sono rimasti tutti  lì.
Ti sei dimenticata di dirle mille cose, tutte di poca importanza, ma  rimane una sensazione di incompiuto, di sospeso e quel "Vabbè glielo dico la prossima volta" racchiude invece una miriade di altre sfaccettature della sua vita che si sovrapporranno, scivoleranno via  e   non conosceremo.
Nonostante questo sono contenta che abbia voluto fare questa esperienza, so che tornerà diversa, cambiata ma noi siamo qui ad aspettarla e sarà bello conoscere la nuova Alessia che sarà diventata.




sabato 23 settembre 2017

Un mese

E' passato un mese dalla partenza di Alessia e se vi dicessi che è volato vi mentirei.
Sembra passato un secolo, sembra sia partita da una vita.
Continuo a ripetermi che uno è trascorso e ne mancano "solo" altri nove ma mi rendo conto che è una bella fetta di tempo.
Tempo in cui lei crescerà, cambierà e noi non ci saremo, ci perderemo questa parte della sua vita.
Per quanto ci sentiamo su WhatsApp e qualche volta su skype mi rendo conto che ci scambiamo convenevoli: oggi ho fatto questo, ho mangiato quest'altro, ma mi manca la sua presenza fisica.
Ogni piccola difficoltà è amplificata dalla distanza, sapere che ha anche solo un piccolo problema ci manda in paranoia perché siamo lontani non sappiamo e possiamo aiutarla più di tanto.


Ma chiudiamo questo sfogo malinconico, d'altra parte uno dei motivi della partenza era anche mettersi in gioco e provare ad essere indipendente.
Comunque fortunatamente si sta trovando piuttosto bene.
Dobbiamo però sfatare un mito: la scuola americana non è così semplice come dicono.
Mi spiego: Alessia, dopo vari cambi ha scelto come materie: Spagnolo, Yearbook (cioè la creazione dell'annuario scolastico), Anatomia, AP Calculus ,Inglese e Storia che sono obbligatorie.
Calculus è matematica ma al livello più alto che serve agli studenti americani ad avere crediti per l'ammissione al college.
Il programma è di quinta liceo scientifico quindi Alessia, non avendo ancora fatto il programma di quarta deve impegnarsi molto.
Anatomia l'ha presa per equipararsi al programma di scienze di quarta. E' piuttosto difficile soprattutto perché ci sono tantissimi nomi da imparare a memoria  e soprattutto come si scrivono.
Inglese e storia sono impegnative ma fattibili, le altre sono cavolate, certo spagnolo qualcosa da studiare c'è, ma avendo preso un livello basso è fattibile.
Comunque Alessia un po' si pente di aver scelto materie così impegnative, soprattutto perché finendo scuola alle 15.30 e cenando alle 17.30 non le rimane molto tempo per prepararsi e anche per "vivere" la sua esperienza là.faranno argomenti che lei già  conosce
Secondo me ha fatto bene perché questo impegno se lo ritroverà in quinta quando a mate faranno argomenti che lei già  conosce, e anche in altre materie potrà dire di aver cercato di rimanere, per quanto possibile in pari con il programma.
Se tornasse dicendo di aver studiato ceramica, cucina, falegnameria e teatro.....




venerdì 8 settembre 2017

Aggiornamenti

Partita
Il 25 Agosto Alessia si è imbarcata a Fiumicino e dopo 25 lunghe ore è finalmente arrivata a Eugene, Oregon.
I saluti alla partenza sono stati molto più duri di quanto  immaginassi.
I giorni seguenti sono stati strani; ci sentivamo spesso su whats app, la sentivamo entusiasta della famiglia e questo era già tanto.
Non ha neppure avuto il tempo di arrivare che il giorno dopo l'hanno portata ad una festa "prematrimoniale" detta wedding shower (credo) nello stato di Washington.
Il week end successivo sono stati 4 giorni tra Seattle e la costa dell'Oregon, quindi sono stati giorni molto intensi.
Da questa parte siamo stati in ansia quando era in volo ma è riuscita a cavarsela bene.
Ogni tanto scambiamo qualche messaggio con la hmum che dice  trovarsi molto bene con Alessia e questo ci fa piacere.
Qui è strano essere in tre, la prima settimana mi capitava di essere sovrappensiero e apparecchiare per quattro, ed era un po' triste togliere quel piatto.
Sono sempre sul chi va là, in attesa del famoso shock culturale, della curva discendente del grafico, ma in realtà sembra lontano.
Alessia sembra si stia ambientando benissimo anche grazie alla sua host mum che, prima dell'inizio della scuola, le ha organizzato un ice-cream party al quale ha invitato alcuni ragazzi che frequenteranno la sua stessa scuola.
Purtroppo ci sono 9 ore di fuso orario e se prima della scuola era piuttosto facile sentirci adesso lo possiamo fare solo la mattina prestissimo ( alle nostre 6 sono le 21 là) .
Comunque voglio dire a tutti i ragazzi di godervi questo anno, provate, buttatevi ,osate perché il tempo vola.



domenica 13 agosto 2017

-12: prova valigia

Siamo a -12 giorni dalla partenza di Alessia.
Ma tra i mille preparativi non ce ne stiamo rendendo veramente conto.
Alla prima prova valigia eravamo a 30 kg e Alessia sosteneva che "veramente quello che abbiamo messo è il minimo indispensabile", fino ad arrivare, dopo interminabili discussioni del perché avesse messo un vestito che le avrò visto sì e no due volte negli ultimi due anni, ai richiesti 23 kg, ma con Alessia che dichiarava che sarebbe stata costretta ad andare in giro in mutande.

Comunque alla fine siamo riusciti a ficcare quasi tutto nella valigia da stiva e nel trolley e quel quasi che avanza pensiamo di infilarlo nel collo a mano ( mi devo ricordare di chiedere in prestito la borsa a Mary Poppins).

Dopo due giorni di fai e disfa valigia, con le varie combinazioni e disposizioni, aspirazioni in sottovuoto e dure rinunce ce l'abbiamo quasi fatta, salvo venirmi in mente che nel trolley a mano abbiamo messo le scarpe e i regali.
Così, nel caso le perdano la valigia da stiva ( cosa che non succede quasi mai....), lei potrà scegliere tra ben sei paia di scarpe ma non avrà neanche un paio di mutande.
Quindi tutto da rifare.

Al momento uno dei miei incubi ( forse derivato da troppe puntate di Airport Security) è che in aeroporto le aprano la valigia per un controllo e un sacchetto sottovuoto si buchi.
Perché in quel caso non c'è verso che si riesca a richiudere la valigia, forse sarebbe il caso di attaccare un adesivo con scritto " aprite a vostro rischio e pericolo: Airbag effect"!

P.S.
Se il 25 Agosto a Fiumicino con 40 gradi vedete una con gli anfibi, i jeans lunghi e addirittura un cappotto invernale al braccio indovinate chi è?





domenica 6 agosto 2017

TA DAN!!!....FINALMENTE HOST FAMILY!!

Eh sì, finalmente scrivo anche io il post più atteso.
Il 4 Agosto è arrivata la famiglia ad Alessia.
Già il 3 avevo visto che l'Application era stata riguardata da una signora che poi era la regional coordinator dello stato di Washington e Oregon e il profilo riportava uno speranzoso Submitted, ma visto i precedenti non ci siamo sbilanciati.
E finalmente il giorno dopo è arrivata la super attesa telefonata.
Purtroppo Alessia era in campagna con i nonni e non aveva campo perciò l'emozione e l'adrenalina di quella telefonata non l'ho potuta condividere con lei.

Comunque Alessia andrà in OREGON, più precisamene ad Eugene che è la terza città più grande dell'Oregon con una popolazione di 166.000 abitanti.
Avrà due genitori nostri coetanei, una sorellina di 8 anni e altri 4  (dai 24 anni ai 18) fuori casa.

La telefonata di quella sera con Alessia è stata assurda: la comunicazione che andava e veniva, lei che non stava più nella pelle e voleva sapere tutto, alla fine si è fatta portare dal nonno ( con la cena già in tavola) fino in paese per trovare un po' di campo e avere internet.

E' contentissima di tutto: non è capitata in Alaska ( che era il suo incubo) e neanche in un paesino sperduto.
La casa è la tipica americana, non è la villona da teen cribs che lei sognava, ma è molto carina, avrà una camera e un bagno tutti suoi.

Naturalmente come avevo predetto due post fa siamo capitati in uno dei 7 stati (su 50!) in cui c'è l'obbligo della vaccinazione per l'epatite A che noi non abbiamo fatto per le ragioni che troverete nel suddetto post.
Perciò da domani mi attaccherò al telefono con la ASL e pregherò, minaccerò. implorerò di trovarmi una DOSE!!
Intanto oggi andremo a prendere Alessia che, nonostante i 40 gradi di Firenze, vuole tornare per organizzare tutto, anche se la partenza è prevista per il 25 Agosto.


P:S. Un pensiero agli ultimi Exchange ancora orfani (se ce ne sono): ragazzi coraggio, l'attesa è snervante ma ormai manca poco e non pensate, come è capitato a noi, di credere che nessuno ci voglia o che siano rimaste solo le famiglie di serie B e le migliori siano già andate.
Avrete la vostra famiglia e il vostro anno e poi toccherà a voi far sbocciare il vostro sogno.


sabato 15 luglio 2017

Buon anno

Dato che siamo in partenza e staremo via 15 giorni vorrei salutare tutti i ragazzi cha partiranno il 25 Luglio.
Vi auguro un anno indimenticabile, con i suoi alti e bassi, le sue batoste e le sue vittorie.
Vivetelo al cento per cento, cogliete tutte le occasioni che vi si presenteranno e ricordatevi mente aperta e buttatevi!!!
Buon viaggio ragazzi.

venerdì 14 luglio 2017

Mai una dritta

Starete pensando: oh finalmente è arrivata la famiglia anche a queste povere disgraziate!

NO, invece no, le povere disgraziate rimangono ancora povere disgraziate.

Ma c'è qualche novità, così vi aggiorno:
Argomento 1: vaccinazione epatite A.
Illudendomi di fare la super mamma efficientissima ed organizzatissima ho avuto la furbissima idea, a Maggio, di fissare la vaccinazione per l'epatite A,

Era l'unica vaccinazione rimasta in sospeso essendo obbligatoria solo in alcuni stati, ho quindi pensato bene di rifiutare il primo appuntamento disponibile a Maggio e di fissarlo il 13 Luglio            ( "Vuoi che per quella data non sappiamo dove andrà" sono state le mie testuali parole).

Ci presentiamo il 13 luglio ore 8.30am, 35 gradi all'ombra ( notare che Alessia era fuori Firenze e si era alzata alle 6 per tornare) alla ASL.

Attesa canonica di 25 minuti mentre vedi i medici che chiacchierano tranquillamente del più e del meno e le segretarie che, con tutta la calma di questo mondo, passeggiano con cartelline sottobraccio da una stanza all'altra.

Ma alla fine decidono che forse è ora di cominciare a guadagnarsi il pane e ci chiamano, entriamo nella stanza, ci sediamo e dico che siamo lì per fare la vaccinazione per l'epatite A.
Ecco la risposta: " Eh no, l'abbiamo finita proprio ieri".

Io rimango basita chiedendomi se stesse scherzando: "Come finita?"
Mi spiega che c'è carenza di questo vaccino in tutta Italia, l'hanno ordinato ma non arriverà prima di Settembre.
Ma da dove deve arrivare da Marte? Con Amazon dalla Cina ti arriva la merce in una settimana!
Hanno solo una dose pediatrica non adatta sopra i 16 anni. E che  facciamo allora? La allunghiamo con un po' d'acqua?
L'unica alternativa, ci dice, è provare a chiedere a qualche farmacia se la ordina dall'estero
 ma poi devo anche farmi fare l'iniezione da loro perché la ASL non si prende la responsabilità di fare un vaccino di cui non sa la provenienza né la conservazione.
E me la devo prendere io questa responsabilità? Sono senza parole.

Ma il meglio arriva quando, sfogliando il libretto delle vaccinazioni mi chiede se al posto dell'epatite A mi può fare qualcos' altro!

Ma certo!!! Siamo venute qui per inocularci dei germi sia mai che torniamo a casa senza microbi.
Cosa c'è in offerta? Un po' di Ebola? Oppure un paghi 1 prendi 2? Meningite e tubercolosi al posto dell'epatite, un affarone!

Sono senza parole.
Brava mamma efficientissima, se non fossi così efficiente saremmo già vaccinati da Maggio: 10 e lode.

Ok resta l'opzione vaccinarsi là.
Chiediamo a You Abroad i costi: da 50 a 300 dollari ( e qui partono una sequela di insulti  a quel demente che non ha ordinato per tempo i vaccini, a come vanno sempre le cose in Italia ecc. ecc.)
Ci dicono anche gli Stati in cui è richiesta: Alaska, New Mexico, Nevada, Oregon Oklahoma, Texas e Utah.
Quindi abbiamo ristretto la cerchia degli stati in cui Alessia capiterà perchè sì, con la fortuna che ci ritroviamo, uno  di questi è il nostro.

Argomento 2: La partenza.
Ci sta prendendo la paranoia, lo ammetto. Ma noi siamo in partenza per 15 giorni di vacanza e l'incertezza della situazione ci logora anche perché non abbiamo niente di pronto: niente valigia, niente regali per l'host family, niente di niente.

Abbiamo perciò chiesto alla nostra santa tutor Giulia se era possibile sapere qualcosa.
Col fatto che Alessia non farà l'Orientation a New York, viaggerà da sola e  la data di partenza potrebbe essere comunicata abbastanza a ridosso della partenza. PANICO. A ridosso quanto? Una settimana? Tre giorni?
Già ci vedo a ripartire in fretta e furia dalle ferie, guidare come in formula uno lungo l'autostrada e cacciare in valigia tutto l'inutile.

L’ultima partenza disponibile sarà il 25 agosto.

Quindi queste sono le novità tanto per rimanere in allegria, ah mi dimenticavo: il marito comincia ad andare in crisi.
Esce con frasi tipo: " Manca poco, io in aeroporto non so se ce la faccio a vederla partire" " Non è che possiamo ripensarci?" , "Magari torna molto cambiata, non sarà più la nostra bambina".

AIUTO!









lunedì 19 giugno 2017

Siamo sempre vive

No, non siamo morte, siamo sempre vive ma senza la benché minima novità.
Ebbene sì, Alessia non ha ancora la famiglia.
Siamo nel limbo del non sapere né dove andrà, né da chi andrà.
Guardiamo il lato positivo: non siamo stati mesi ad arrovellarci il cervello che la famiglia non ci sembri quella giusta o se su skype si sono dimostrati freddi.
Semplicemente il NIENTE....
Nel prossimo post implorerò una famiglia: una qualunque... sono lontani i tempi in cui sognavamo LA famiglia, quella perfetta, quella giusta giusta per lei.
Ora come ora me ne va bene una qualsiasi, anche una scartata da qualcuno, anche la vecchietta, anche i mormoni, anche il serial killer con la motosega nel seminterrato.   No, quello magari no.

Comunque, siamo stati all'Orientation di Milano l'11 Giugno ed è stato interessante.
Le ragazze di You Abroad  mi sono sembrate molto brave e preparate.
Non ci hanno balenato un anno di rose e fiori, anzi, piuttosto un anno molto tosto sia per chi va che per chi resta.
Mi ha rincuorato soprattutto la ragazza che si occupa delle emergenze perché ci ha fatto capire che lei ci sarà sempre e che " vuole" essere disturbata per le necessità che affronteremo.

Magari avrei saltato o perlomeno ridotto l'intervento della ragazza della CIEE che ha ripetuto le cose già dette da YA ma IN INGLESE!!
Ora, se i ragazzi sapessero così bene l'inglese, dubito che i genitori spenderebbero una fortuna per mandarli all'estero, e almeno per quanto mi riguarda, il mio neurone si è fuso dopo i primi 5 minuti nel concentrarsi a capire cosa stesse dicendo ( abbiamo dedotto dalle immagini sullo schermo).
Per ora è tutto spero il prossimo post sia quello tanto atteso...




venerdì 7 aprile 2017

Declined

E' durato poco.
Ebbene sì, l'euforia per quel promettente Submitted dell'ultimo post, con il passare dei giorni, e senza che ci fosse nessuna novità, è decisamente calata.
Fino a spegnersi del tutto quando, qualche giorno fa, è stata sostituita da un misterioso e avvilente Declined.
Nonostante le mie immediate ricerche, sia sui blog di attuali/passati Exchange student, sia in generale su internet non sono riuscita a capire cosa significhi ma sembra niente di buono.
Che sia un abbinamento non andato a buon fine o che magari in quell'area non è stata trovata nessuna famiglia qui la situazione non cambia.
Quando sarà il suo turno? Quest'attesa sta cominciando a rompere, abbiamo bisogno di qualche certezza. soprattutto in questo momento così impegnativo con la scuola.

giovedì 23 marzo 2017

SUBMITTED!!

Finalmente quell'odiato "not placed" è scomparso dall'application di Alessia, sostituito da un più rassicurante submitted.
Cosa significhi non mi è ancora chiaro, ma spero voglia dire che qualcosa si sta muovendo, che l'application stia girando tra le potenziali famiglie.
La zona sembrerebbe il sud-ovest: Arizona, Utah e zone limitrofe ma, per adesso sono tutte supposizioni, staremo a vedere.
In realtà sono già 10 giorni che è apparsa questa dicitura ma novità zero.
Non trovo il suo profilo "pubblicizzato" nelle pagine facebook di nessuno stato.
Intanto Alessia ha deciso di cambiare l'opzione single person placement rifiutando questa possibilità.
Chissà se è la scelta giusta? Magari l'avrebbe scelta una donna con tanti interessi in comune, voglia di viaggiare e le possibilità economiche per farlo e le avrebbe potuto far conoscere un sacco di posti ma chissà...c'è sempre l'incubo della vecchietta con l'uncinetto e le pantofole!


giovedì 9 marzo 2017

Data orientation

Finalmente è arrivata la data dell'orientation.
In un primo tempo siamo stati convocati a Roma il 18 Giugno ma, su nostra richiesta  per  impegni già presi, ci hanno gentilmente dirottato su Milano l'11 Giugno.
Questo incontro rende, per chi come Alessia è ancora orfano, tutto un po' più reale e vicino.
Speriamo che per quella data sia arrivata la famiglia.
Sinceramente aspetto l'orientation con trepidazione, sia perché servirà a prepararvi concretamente a questo anno, mettendovi davanti spesso più gli aspetti negativi che affronterete che quelli positivi.
Sarà molto utile anche per tutte quelle incombenze pratiche che già cominciano a fare capolino tra i miei pensieri ( e che io ricaccio prontamente indietro) come fare la valigia, la prepagata, il volo, il visto...
Ma soprattutto aspetto questo incontro per tutto ciò che concerne noi genitori, spero ci possano dare delle indicazioni utili per come affrontare questi 10 mesi, sia per gestire la preoccupazione ma soprattutto per non stressare voi ragazzi con mille telefonate.
Sono contenta per tutti i ragazzi che hanno ricevuto la famiglia; mi sembra che non ci siano situazioni o posti disastrosi, anzi la maggior parte ha case meravigliose con stanze enormi e a volte pure la piscina!
Prima o poi comparirà  anche in questo blog il post intitolato   "HOST FAMILY!!!"

venerdì 17 febbraio 2017

Calma piatta

Nessuna nuova, buona nuova.
Così dice un proverbio.
Nella nostra situazione, di famiglie di futuri Exchange student, non è il massimo.
Ora che diversi ragazzi sono stati abbinati alle rispettive famiglie ti aspetti che ogni giorno sia quello giusto, e ogni sera  con delusione ti dici : "forse domani".
Quest'attesa è snervante, tanto più che Alessia, essendo allergica ai gatti e ai cani ha un range di famiglie idonee molto ristretto .
YA ci ha detto che il 95% delle famiglie americane ha un cane o un gatto e nel restante, striminzito 5% devi trovare quelle che sono interessate ad ospitare e tra queste quella che ha interessi in comune con lei.
E' un'impresa ardua.
Pensare che poi la famiglia può arrivare anche pochi giorni prima della partenza e quindi vivere ancora diversi mesi con questa incertezza è stressante.
Per adesso sognamo vedendo i placement dei fortunati che hanno già una famiglia, coraggio verrà anche il nostro momento!



domenica 5 febbraio 2017

Aspettative e confronti

Ragazzi, qui l'ansia aumenta.
Da una parte c'è Alessia che, con i primi placement, ha iniziato la solfa "non mi vuole nessuno, resterò orfana fino ad Agosto".
Dall'altra noi che stiamo studiando la cartina dei placement in cerca di indizi, di un filo conduttore:
il fatto che le famiglie per adesso siano tutte nella zona est vorrà dire qualcosa?
Magari più tempo passa e più ci si sposta a ovest?
Qui sembra di essere in un centro sondaggi prima dell'elezione del presidente degli USA:
ci sono pronostici, teorie, ipotesi ma in realtà brancoliamo nel buio.

Nel frattempo, giusto per mantenere l'ansia sotto controllo sto rileggendo i blog di alcuni ragazzi che non si sono trovati benissimo.
Per quanto ti illuda che sarà un anno meraviglioso è dura ricordarsi che sicuramente ci saranno tante difficoltà e noi, da qui, non possiamo farci niente.
Tanti ragazzi parlano del cambiamento che si è svolto nel loro carattere: hanno imparato ad accettare, a lasciar correre, a non prendersela, ma anche a stamparsi un bel sorriso sulla faccia e andare avanti anche se dentro sono a pezzi.

In realtà credo che siano due gli errori principali che questi ragazzi fanno.
Il primo, già dall ' Italia, è crearsi delle aspettative: è impossibile non farsele, ma si entra in un mondo parallelo perfetto che non può esistere,
Forse è giusto il sistema del Rotary che fa cambiare al ragazzo tre famiglie nel corso del suo anno:
questo perché, secondo loro, le famiglie danno il meglio di sé nei primi mesi, quindi il ragazzo passa da più famiglie e rimane sempre "novità", non so se mi spiego.

Le aspettative nascono anche da una visione stereotipata dell'America: noi la vediamo come un Paese meraviglioso, il sogno americano, la ricerca della felicità enunciata nella Dichiarazione d'Indipendenza, le scuole supertecnologiche, le macchinone, le ville.
E dall'altra parte sottostimiamo la nostra cara e vecchia Italia.
Quanti ne ho letti di post che dicevano di essere stufi di questo Paese: della corruzione, della burocrazia, del provincialismo.
Poi, quando sono là cominciano a cambiare idea, capiscono che non è tutto oro quello che luccica e che l'Italia, per quanto piena di problemi, è ancora il più bel Paese del mondo.

E qui veniamo al secondo errore che voi ragazzi fate: i confronti.
Dopo le prime settimane dove tutto sembra grande e meraviglioso, come visto nei film, comincia la monotonia e la routine e qui iniziano i confronti.
Ci sono ragazzi che si sono trovati male per il fatto di essere dipendenti dagli altri per gli spostamenti.
Qui in Italia ci sono i trasporti pubblici ( sì vabbè non ridete in teoria ci sono), là sei sperso nel nulla.
Qui in Italia ogni città, ma anche ogni paesino ha un centro, dove puoi passeggiare, vedere gente, prendere un caffè: là no.
Qua c'è una vita fuori dalla scuola: là no.
Qua le feste sono wow: là no.
Qua si mangia bene: là no.

Secondo me ha detto bene Iris, una ragazza adesso a Chicago:
"Quando si arriva qui  dovete "chiudere" l'Italia fuori, siete in America per un anno e in questo anno siete persone nuove.
Non si può pensare di venire qui e pretendere di essere come in Italia
Molti ragazzi si sono rovinati quest'esperienza  non riuscendo ad apprezzare le cose diverse, anche quelle brutte."





Non giudicare sbagliato ciò che non conosci, cogli l’occasione per comprendere.
(Pablo Picasso)





martedì 31 gennaio 2017

Tutto e il contrario di tutto

Siamo in piena attesa famiglie, anche se qualcuno è già stato  assegnato.
Oggi vorrei solo fare una riflessione che nessun ragazzo ammette di fare.
Cosa sarebbe meglio?
Ho letto centinaia di blog e visto un sacco di video, e tutti, quando gli arriva la famiglia, dicono: "non potrei essere più felice di così, mi è andata benissimo non potevo desiderare i meglio".
Poi partono e dopo qualche post di inizio avventura segue un silenzio inquietante.
Ora, sarà che sono mamma , ma io un po' mi affeziono a questi ragazzi e seguirli nei mesi precedenti e quando affrontano l'iniziale shock mi aiuta ad prepararmi meglio a quello che verrà nel prossimo anno.
Quindi, tornando a loro, dopo qualche mese di black out tornano sul blog o su  you tube dicendo che, a seguito di ( non meglio precisati) problemi con la vecchia famiglia, l'hanno cambiata e ora si trovano bene ( ma non sono entusiasti come prima).
Probabilmente ci saranno delle clausole di privacy che li vincoleranno a non diffondere i particolari, ma fa una rabbia non sapere cosa è andato storto, e ti aumenta l'ansia che questa situazione possa capitare anche a tua figlia.
Perciò a seguito di tutta la cultura che mi sono fatta posso affermare questa verità: NON C'E' UNA REGOLA UNIVERSALE.
C'è chi è stato ospitato dai mormoni e si è trovato benissimo e chi malissimo e ha dovuto cambiare famiglia.
Chi ha trovato un ambiente meraviglioso in una famiglia di due persone un po' più anziane e chi invece lo vedrebbe come il peggior incubo perché magari si pensa siano meno inclini a farti uscire e siano più chiusi.
Anche nelle famiglie "tradizionali" ci si può trovare bene oppure, come è capitato, si innescano dei meccanismi di incomprensioni per cui il ragazzo si sente solo un ospite e non un membro della famiglia.
Nel caso di ragazze ospitate in casa con un host sister mi sembra sia più facile che si inneschi un meccanismo di rivalità ( noi donne siamo tremende), per cui se all'inizio erano sorelle per la pelle dopo diventano indifferenti o addirittura ostili.
Anche la classica famiglia americana non è indice di sicurezza matematica anzi: forse la si preferirebbe ad una ispanica, invece tanti ragazzi capitati in famiglie di origine messicana si sono trovati benissimo, sono diventati figli con il vantaggio che oltre l'inglese hanno anche migliorato lo spagnolo.
Sarà che poi gli ispanici ( e qui vado di luoghi comuni) sono simili a noi italiani: sono calorosi, accoglienti, gli piace generalmente cucinare e hanno molto ben radicato il concetto di famiglia.
Anche il fatto di avere un double placement ha due facce: da una parte, se capitiamo in una famiglia "particolare" essere in due può aiutare molto ad affrontare i problemi, dall'altra non sarai l'unico, ci potrebbero essere confronti, preferenze e rivalità.
Perciò davvero non esiste una regola: anzi forse sì quella delle tre C: Comprensione, Comunicazione, ma soprattutto tanto C---!






mercoledì 25 gennaio 2017

Alimentazione negli Usa

Credo che tutti gli Exchange student e tutti i loro genitori siano preoccupati da un aspetto di questa esperienza, tanto più se si svolgerà negli Stati Uniti: l'alimentazione.
E' risaputo che la cucina italiana è imbattibile: a questo dogma affianchiamo quello che invece in America si mangia veramente male e siamo a posto.
Il "mangiar male" non è riferito ai cibi che possono essere anche gustosi e accattivanti: un hamburger o delle costine alla griglia ogni tanto non sono male ( se non consideriamo che le servono con una specie di marmellata dolce), e si può anche sperare di capitare in una famiglia che non cena 6 volte la settimana in un fast food; il problema è che non hanno una cultura del cibo, dell'importanza di frutta e verdura, del non mangiare a tutte le ore.
A lungo andare anche hamburger, patatine e bibite vengono a noia e tanti ragazzi si lamentano  della mancanza del rito del pasto in famiglia.
A questo aggiungiamo che anche i ragazzi più coscienziosi, che proveranno a comprarsi della frutta e verdura per conto loro, si troveranno a sostenere delle spese non indifferenti.
Questo è un aspetto che un po' mi preoccupa visto anche la durata del programma, è vero che probabilmente i ragazzi faranno qualche tipo di attività fisica ( non Alessia che sta all'attività fisica come Trump sta ai diritti civili) che li aiuterà a smaltire, ma il rischio di lasciarsi ingolosire dalle schifezze industriali americane è reale.
Perciò un altro obiettivo che ho, prima della partenza di Alessia, è che impari almeno qualche piatto italiano, un po' perché forse la famiglia ospitante se lo aspetterà e un po' perché alla peggio, ogni tanto, si potrà cucinare qualcosa di decente.





Il corpo diventa ciò che sono gli alimenti, come lo spirito diventa ciò che sono i pensieri.
(Anonimo)


martedì 17 gennaio 2017

Primo placement

Ebbene sì. ci siamo è arrivato il primo placement!
La fortunata andrà in Tennesse, senza che avesse scelto lo Stato.
Da quello che mi ha fatto vedere Alessia avrà un hdad e una hmum, senza fratelli.
La casa sembra meravigliosa e che dire? ... beata lei!
In realtà siamo verdi dall'invidia! No, a parte gli scherzi sono molto contenta per lei, avrà tempo per conoscerli un po' (forse anche troppo: cosa si diranno per 8 mesi?), di abituarsi all'idea e non avrà più l'ansia da "dove capiterò?".
Per gli altri comuni mortali non resta che continuare ad aspettare fiduciosi, arriverà anche il vostro turno vedrete!
Per quanto ci riguarda ancora la foto inguardabile non è stata modificata e Alessia è leggermente alterata che il suo profilo giri per le famiglie con quella foto, ma dall'associazione non si sa niente.
Alla prossima, magari per un altro placement!






Il vero viaggio di scoperta, non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi
Marcel Proust

domenica 8 gennaio 2017

Freddo polare

Questo 2017 è iniziato con un'ondata di gelo, gran parte d'Italia è alle prese con neve e ghiaccio; qui nel centro ce la siamo fortunatamente cavata solo con un freddo inusuale.
Al telegiornale abbiamo visto che il gelo ha colpito anche gli USA: in Minnesota e Winsconsin si sono toccati i -20 e in tutta la zona dei Grandi Laghi ci sono temperature polari.
Ma addirittura in Georgia e Alabama è stato dichiarato lo stato d'emergenza ( ma non erano al sud?).
Ad oggi quindi stiamo molto rivalutando gli stati del profondo Sud: Texas, Arizona, New Mexico forse non sono male per trascorrerci 10 mesi.
E se invece Alessia venisse mandata a nord chi ce l'ha l'abbigliamento adatto?
E se ce lo dicono a Maggio o dopo, dove lo trovo l'abbigliamento da neve?
E le scarpe? Come li metto i moon boot nella valigia?
Vabbè non preoccupiamoci ora, magari capita in Florida!
Un salutone e buon rientro a scuola!

giovedì 5 gennaio 2017

Finalmente 2017

Buon 2017!
Finalmente siamo nell'anno della vostra partenza, nel vostro anno, in quell'anno che sicuramente vi cambierà più di qualunque altro, che vi metterà alla prova e che ricorderete ( e ricorderemo) per sempre.
Adesso sembra tutto più vicino e, seguendo i blog di Exchange già partiti, ho visto che alcuni hanno avuto il placement  addirittura a Febbraio! Quindi da qui in avanti tutto è possibile!

Queste vacanze sono state occasioni di riflessioni con Alessia su questo viaggio; e proprio mentre eravamo alla Asl per una vaccinazione, parlavamo dei vari stati ( lei ha il terrore di capitare in uno in particolare ma non posso dire quale!).
Certo ognuno ha le sue preferenze: c'è chi ama il caldo, chi il freddo, chi adora  paesaggi montani e chi senza il mare muore, ma siamo giunte alla conclusione che qualunque stato ha posti belli da visitare ( chi più, chi meno), l'importante è la famiglia.
Leggendo i blog dei ragazzi che sono già là ci sta venendo un po' di fifa; ce ne sono molti che erano entusiasti della famiglia che era capitata loro al momento del placement.
Poi, dopo poche settimane negli Usa e un silenzio stampa preoccupante, riemergono annunciando il cambio di famiglia per motivi sempre poco chiari.
Oppure c'è chi resta in famiglia ma si capisce che ci sono incomprensioni e non ci sta bene.
Questo mi preoccupa molto: è facile trovare persone che la pensano o agiscono in modo diverso da noi e una convivenza così lunga senza che sia nato un feeling può essere molto problematica.
Comunque staremo a vedere, ricordatevi sempre di essere aperti a nuove esperienze, a non giudicare e a non abbattervi alle prime incomprensioni ma accettare le differenze e arricchirvi di questo.